Il progetto “Pane e Tulipani” è giunto ormai alla quinta realizzazione annuale, nel nostro Liceo. Esso nasce da una proposta congiunta del Centro Servizi per il Volontariato di Treviso, della Consulta Provinciale degli Studenti e dalla partnership con la Caritas di Vittorio Veneto. Noi, studenti eletti in qualità di rappresentanti nel Consiglio d’Istituto (Sergio Grisales, Manuel Barro, Alex Grando e Gaia Grova) e nella Consulta (Lisa Barbarotto e Daniela Trivunović), supportati da tutti i rappresentanti di classe (ma in particolare da Elisa Costantini e Francesco Zava), coordinati dal prof. Leopoldo Pincin, abbiamo concretizzato la richiesta pervenuta dalla Caritas di offrire sostegno a singole ragazze assistite tramite lo “Sportello Donna” ed a famiglie con figli piccolissimi, impoverite a tal punto da non poter provvedere da sè a generi necessari, non superflui, ma costosi.
L’esperienza degli acquisti, in un supermercato cittadino, ci ha dato la misura “visivo-emotiva” dell’azione che stavamo compiendo: il 18.05.’18 ci siamo presentati in cassa con due-carrelli-due colmi di beni per l’igiene della prima Infanzia: 70 pacchi di pannolini, 10 tubetti di crema dermatologica, 10 flaconi di shampoo, 10 di bagnoschiuma e 6 di spray nasale. Chi apertamente, chi di soppiatto, ve n’era di gente che ci guardava con un certo stupore!
Stessa scena il 31.05.’18. Perché viaggiavamo sì con un carrello colmo di “comprensibili” generi alimentari (10 confezioni di fagioli, 5 di piselli, 5 di tonno in scatola; 6 kg. di farina; 5 l. di olio di girasole e 5 l. di olio d’arachidi) ma anche con un altro strabordante di assorbenti per l’igiene femminile (40 confezioni).
Non ci siamo sentiti imbarazzati, bensì consapevolmente felici d’aver compiuto qualcosa di giusto e di buono, a nome di tutte le ragazze ed i ragazzi che hanno contribuito.
La consegna presso la Caritas è avvenuta in tempo reale. Le foto la documentano.
Ci siamo sentiti accolti come fossimo a casa nostra: Mara, Martina, don Roberto ci hanno accolto con un sorriso semplice e coinvolgente. Una sede sobria, dislocata in un’ala del Seminario vescovile di Ceneda; alcune persone al lavoro, altre che giungevano per chiedere aiuto. Per noi, la certezza che il nostro aiuto è andato davvero a buon fine!
da Segreteria
del lunedì, 11 giugno 2018