L’esperienza educativa del progetto “Il carcere entra a scuola, la scuola entra in carcere”, è ormai da tre anni attiva nel nostro Istituto. Il 15 novembre 2012, accompagnati dagli insegnanti L. Pincin e M. Tosto a Padova, presso la grande Casa di Reclusione di via Due Palazzi (800 carcerati maschi), ragazzi e ragazze hanno avuto un incontro-confronto di due ore con una decina di uomini, detenuti per vari reati e da tempo attivamente coinvolti sia in un laboratorio giornalistico-Redazione della rivista “Ristretti Orizzonti”, sia in un programma di auto-aiuto finalizzato alla presa di coscienza delle proprie responsabilità in riferimento al male causato, alla riumanizzazione del proprio vissuto, all’offrire opportunità formative di prevenzione agli allievi delle Scuole Secondarie di II grado.
Lasciamo la “parola” ad alcune foto scattate nella sala-laboratorio di giornalismo ed alle testimonianze della sig.ra Ornella Favero (direttrice della rivista e nostra referente progettuale) e dei sigg. Ulderico Galassini, Luigi Guida e Qamar Abbas, testimonianze che noi abbiamo ascoltato in prima persona, sulle quali abbiamo lungamente riflettuto e discusso in classe durante alcune ore di Religione cattolica e che desideriamo trasmettere anche ad altri.
REATI, PERSONE, SICUREZZA SOCIALE - Conoscere il carcere per raccontarlo
di Ornella Favero
RACCONTO la mia storia PER CERCARE DI CAPIRE quello che ha scardinato la mia mente
di Ulderico Galassini
Io sono “figlio” di chi ha deciso di “BUTTARE VIA LE CHIAVI”
di Luigi Guida
Solo confrontandomi con la società esterna ho iniziato a riflettere sul mio reato
di Qamar Abbas
da Segreteria
del mercoledì, 27 novembre 2013