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PNRR - Futura

Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza

Descrizione

PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA
Il PNRR (Piano nazionale di Ripresa e Resilienza) è il documento che ciascuno Stato membro deve predisporre per accedere ai fondi del Next Generation EU (NGEU), lo strumento introdotto dall’Unione europea per la ripresa post pandemia Covid-19, rilanciando l’economia degli Stati membri e rendendola più verde e più digitale.
Il NGEU è un pacchetto da 750 miliardi di euro, costituito da sovvenzioni e prestiti, la cui componente centrale è il Dispositivo per la Ripresa e Resilienza (Recovery and Resilience Facility, RRF), che ha una durata di sei anni, dal 2021 al 2026, e una dimensione totale di 672,5 miliardi di euro (312,5 sovvenzioni, i restanti 360 miliardi prestiti a tassi agevolati).
Il PNRR è lo strumento che deve dare attuazione al NGEU definendo un pacchetto coerente di riforme e investimenti per il periodo 2021-2026, dettagliando i progetti e le misure previste.
Il Governo italiano ha quindi predisposto il PNRR per illustrare alla Commissione europea come intende gestire i fondi del NGEU, descrivere i progetti che intende realizzare con questi fondi e delineare il calendario delle riforme associate all’attuazione del Piano e, più in generale, finalizzate alla modernizzazione del Paese.
Il PNRR italiano prevede investimenti per un totale di 222,1 miliardi di euro: 191,5 miliardi di euro sono finanziati dall’Unione europea attraverso il Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza (68,9 miliardi sono sovvenzioni a fondo perduto e 122,6 miliardi sono prestiti), e ulteriori 30,6 miliardi di risorse nazionali sono parte di un Fondo complementare, finanziato attraverso lo scostamento pluriennale di bilancio approvato nel Consiglio dei ministri del 15 aprile e autorizzato dal Parlamento, a maggioranza assoluta, nella seduta del 22 aprile.
La quota di risorse più consistente è destinata alla realizzazione dei progetti inseriti nella missione 2 (rivoluzione verde e transizione ecologica) che riceverà poco meno di 60 miliardi di euro. Alla missione 1 (digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura) sono assegnati circa 40,7 miliardi, mentre alla missione 4 (istruzione e ricerca) quasi 31. Circa 25 miliardi saranno poi assegnati alle infrastrutture, quasi 20 a coesione e inclusione e circa 15 alla missione salute. Nel complesso, il 25 per cento delle risorse nel PNRR è dedicato alla transizione digitale, il 37,5 per cento agli investimenti per il contrasto al cambiamento climatico. 
Tutti gli interventi previsti saranno realizzati entro 5 anni.
Sono due gli obiettivi fondamentali del PNRR: riparare i danni economici e sociali della crisi pandemica e contribuire ad affrontare le debolezze strutturali dell’economia italiana: divari territoriali; basso tasso di partecipazione femminile al mercato del lavoro; debole crescita della produttività; ritardi nell’adeguamento delle competenze tecniche, nell’istruzione, nella ricerca.
A questi si aggiunge un altro obiettivo chiave, come illustrato dal Ministro dell’Economia Daniele Franco nella sua presentazione al Consiglio dei Ministri del 24 aprile 2021: la transizione ecologica.
In sostanza, si traccia il percorso per un Paese più innovativo e digitalizzato, più rispettoso dell’ambiente, più aperto ai giovani e alle donne, più coeso territorialmente.
È di 17,5 miliardi di euro l’investimento nel PNRR scuola, focalizzati su 6 riforme e 11 linee d’investimento; le chiavi di sviluppo generali del piano vertono sostanzialmente su:
  • Competenze digitali;
  • Innovazione scolastica;
  • Laboratori per le professioni digitali del futuro.
Ciò vuol dire spazi d’apprendimento flessibili che incoraggino l’inclusione e in linea con le esigenze di crescita di bambini e ragazzi.
Al centro l’intenzione di trasformare 100.000classi tradizionali in ambienti innovativi di apprendimento.
A ciascuna scuola sono state assegnate delle risorse per attuare il cambiamento, con una riserva del 40% per il Sud Italia.
Fra risorse PNRR e altri fondi europei si tratta di 4,9 miliardi messi a disposizione per cablare aule, formare docenti, portare la banda ultra larga a scuola, sostenere la digitalizzazione di segreterie e pagamenti legati alle attività scolastiche, innovare gli spazi didattici.
Il Liceo artistico  “B. Munari” finora è stato destinatario dei finanziamenti relativamente ai progetti qui di seguito indicati

Ulteriori informazioni

(Cliccando sul titolo si possono vedere i dettagli dei progetti presentati dal Liceo Artistico Statale BRUNO MUNARI e lo stato dell’arte degli stessi)

  PROGETTO PROTOCOLLO FINANZIAMENTO
1 Piano Scuola 4.0 - Azione 1 - Next generation class - Ambienti diapprendimento innovativi D.M. 161 del 14 giugno 2022 Finanziato    €  119.226,09
2 Piano Scuola 4.0 - Azione 2 - Next generation labs – Laboratori per le professioni digitali del futuro D.M. 161 del 14 giugno 2022 Finanziato    €  124.044,57
3 Azioni di prevenzione e contrasto alla dispersione scolastica D.M. 170 del 24 giugno 2022 Finanziato    €  103.530,90
4 PNRR - SPAZI E STRUMENTI DIGITALI PER LE STEM Avviso prot. 10812 del 13/05/2021 Finanziato    €  16.000,00
5 Animatori digitali 2022-2024 Nota prot. n. 91698 del 31/10/2022 Finanziato    €  2.000,00
6 STEM E MULTILINGUSMO D.M. 65 del 12 aprile 2023 Finanziato    €  64.610,36
7 TRANSIZIONE DIGITALE NELLE SCUOLE STATALI D.M. 66 del 12 aprile 2023 Finanziato    €  39.280,38

 

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